La Coppa America, grazie a una barca svizzera, arriva in Europa dopo oltre 150 anni. Era partita dall’isola di Wight nel 1851 quando ancora si chiamava Coppa delle 100 Ghinee, messa in palio per stabilire quale delle barche americane o inglesi fosse la più veloce. Ma con la vittoria di Bertarelli la Coppa entra in una fase completamente diversa: si intuisce che è necessario dare continuità alle regate anche lontano dall’evento vero e proprio.
Nasce così il format degli Act, più regate annuali di preparazione all’evento che è in programma a Valencia nella primavera 2007. Dal momento che la Svizzera non ha sbocchi sul mare e che la Coppa non si può assegnare in acque chiuse, la città spagnola trascinata dalla vulcanica sindachessa Rita Barberà, vince una sorta di asta per ospitare l’evento. La zona del porto viene trasformata e nasce il Villaggio dell’America’s Cup (ancora oggi alcune basi sono ancora aperte) che ospita 11 team di 9 Paesi, fra cui la Cina.

Addirittura tre i team italiani (troppi): a Luna Rossa (terza sfida) si aggiunge Mascalzone Latino (seconda) e i debuttanti di +39, un team del Garda. Il tricolore si esalta quando nelle semifinali degli sfidanti la barca di Francesco De Angelis, abbatte Bmw Oracle 5-1.

Ma gli entusiasmi italiani si smorzano nella finale Vuitton, dove Team New Zealand travolge Luna Rossa 5-0. Ancora kiwi contro svizzeri nel Match, la sfida che vale il trofeo velico più antico. Vince ancora la barca di Bertarelli con Butterworth come skipper, dopo l’addio a Russell Coutts, in disaccordo con il patron italo-svizzero. Ma la distanza fra elvetici e neozelandesi è piccola: Bertarelli capisce che è il momento di cambiare, di chiudere l’era della AC Class che ha dominato la scena fin dal 1992. Si entra in un’altra era: gli spagnoli lanciano la sfida per il 2012 con una nuova barca di 30 metri, ma questa Coppa non andrà mai in scena.